Zaia annuncia il ‘regalo di Natale per i veneti’: il percorso di differenziazione dello Statuto arriva in Consiglio dei Ministri. Chiunque fosse dotato delle basilari capacità di analisi politica avrebbe potuto capire che dietro la carnevalata del ‘referendum autonomista’ dello scorso anno ci fosse ben altro rispetto alle smanie di protagonismo di Zaia e sodali. Oggi il quadro si sta delineando in modo molto chiaro: strade (Pedemontana su tutte) contro ferrovie, istruzione regionalizzata e di fatto smantellata (qui il dossier di Roars , e questo sempre sul tema istruzione e qui il nostro precedente comunicato) ma, non da ultimo, i risvolti nazionali della vicenda. La critica, ovviamente, non è da rivolgere primariamente alla Lega, quanto all’insipienza rinunciataria degli astensionisti, in particolare ‘progressisti’ con la puzzetta sotto il naso, oltre che con gli utili idioti del SI (PD, FI, M5S…). Questo articolo di Mauro Ammirati è interessante, forse un po’ troppo filogovernativo, ma coglie determinati passaggi del processo in atto.
Noi naturalmente manteniamo attiva la pagina del comitato per il NO al referendum autonomista che abbiamo promosso e invitiamo sempre lettori e simpatizzanti a unirsi nella lotta contro i veri usurpatori, del Nord come del Sud: UE, BCE, FMI, WTO e NATO. Essendo appena uscito il numero 45 della rivista, invitiamo ad acquistarlo, richiederlo e diffonderlo.
Dopo il referendum in Veneto e Lombardia: quali prospettive
Al referendum sull’autonomia in Lombardia e Veneto vota “NO”
Indipendenza per il NO al referendum sull’autonomia del 22 ottobre in Veneto e Lombardia
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